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Il ruolo di “Seafuture” 2018 nell’era dei droni

 

Seafuture 2018: hub, contenitore, vetrina, punto di incontro, manifestazione circolare, core business della Blue Economy? Fate voi. Noi, più semplicemente, abbiamo visto una grande rassegna internazionale delle tecnologie marine che richiama colossi mondiali del calibro di Fincantieri, Leonardo e Naval Group, ma anche centinaia di piccole aziende e icone della nautica da diporto come Baglietto e Ferretti.
Quattro giorni intensi quelli trascorsi nello scenario dell’Arsenale Militare: dalla conferenza stampa di presentazione – condotta dal capo ufficio pubblica informazione e comunicazione della Marina Militare, contrammiraglio Fabio Agostini – fino alla chiusura della kermesse alla presenza del ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Con un arrivederci al 2020.
Accompagnata dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano e dal Capo di Stato Maggiore della Marina Valter Girardelli, dopo aver salutato le delegazioni straniere bordo dell’Amerigo Vespucci, il ministro ha visitato l’area espositiva. La cerimonia di chiusura si è svolta nello stand Marina Militare ed è stata preceduta dalla premiazione degli autori delle tesi selezionate per l’assegnazione del Seafuture Awards 2018, rivolto a laureati, dottorandi, dottori di ricerca provenienti dal mondo accademico italiano. Al vincitore un voucher per la partecipazione alla Bluegrowth Summer School (realizzata dall’Università di Gand – Belgio) nel settembre 2018.
Ma diamo un’occhiata ai numeri di Seafuture 2018. Cristiana Pagni, presidente di IBG, dopo aver ringraziato Istituzioni, espositori, sponsor, partner e giovani che hanno condiviso con lei la visione che ha portato alla realizzazione della manifestazione, ha snocciolato i numeri dell’edizione 2018: 177 tra enti e aziende partecipanti, 42 delegazioni estere con 5 capi di stato maggiore della difesa e della marina, 4.600 tra visitatori ed espositori, 100 giornalisti accreditati, 6mila metri di area espositiva, 1.490 incontri bilaterali. Quindi, un particolare ringraziamento alla Marina Militare Italiana – protagonista della rassegna – per l’apertura della base navale alla città, ovvero l’Arsenale Militare della Spezia.
Seafuture 2018 ha presentato tecnologie a uso duale per la difesa, per l’ambiente, per la vita dell’uomo e la salvaguardia del pianeta: “Con l’auspicio che il nostro secolo blu e l’importanza del made in Italy – ha sottolineato Elisabetta Trenta – siano caratterizzati da una crescita sostenibile anche nella produzione di tecnologie duali e di salvaguardia dell’ambiente”.

FINCANTIERI
Main sponsor di Seafuture 2018, il gruppo guidato da Giuseppe Bono ha messo in evidenza – al forum che ha visto la partecipazione del cluster di Pmi coinvolte a vario titolo, nonché delle delegazioni di Marine interessate alla tematica – le esperienze di refitting e rinnovamento sulle unità navali già entrate in servizio con la Guardia Costiera del Bangladesh e con la Marina Peruviana, nonché quelle di demolizione con ciclo completamente green organizzate da AIAD (Associazione Industrie della Difesa). Nel corso della rassegna, alcune delegazioni delle Marine Militari straniere hanno visitato, anche con uscite in mare , le unità della Marina Militare che dovranno lasciare il servizio nel breve periodo.

LEONARDO
Altro protagonista indiscusso con i prodotti di punta per la sorveglianza marittima, incluso l’elicottero a pilotaggio remoto Awhero. Leonardo vanta un ampio portafoglio di prodotti per la sicurezza e la sorveglianza navale, scelti negli ultimi 50 anni da più di 70 Marine internazionali per equipaggiare oltre 1.000 unità navali. Alcune di queste soluzioni sono state ammirate anche a bordo di nave Fasan, prima fregata italiana di classe Fremm in configurazione Asw (Anti Submarine Warfare). Leonardo, inoltre, ha presentato il programma Ocean 2020 (Open Cooperation for European mAritime awareNess 2020) di cui è capofila a livello europeo. Presentato anche Morpheus, soluzione di realtà virtuale immersiva per l’addestramento degli equipaggi nelle procedure operative e di manutenzione, che utilizza una fedele rappresentazione degli apparati a bordo della nave.

BYFARM
Si chiama Forvola il primo megadrone personalizzabile in grado di trasportare pesi fino a 200 kg, nato dall’idea di Gregory Alessio e Pierre Ponchione con il contributo tecnologico della M12-Magnesium Network. “L’obiettivo, oggi brillantemente raggiunto – ha detto Ponchione – è stato quello di rendere trasportabile una macchina multirotore capace di alzare pesi importanti e quindi da impiegre in situazioni particolari in ambito sia civile sia militare”. Questo mezzo può essere personalizzato con verricelli, agganci e prendere le forme più adatte alle differenti esigenze.

BAGLIETTO NAVY
A Seafuture 2018, la divisione militare di Baglietto ha presentato Baglietto Navy FFC15, primo esemplare di pattugliatore costruito dal cantiere dopo l’acquisizione del Gruppo Gavio. L’imbarcazione, 15 metri in alluminio, ha spiccate caratteristiche di performance e può essere utilizzata come mezzo da sbarco, da attacco veloce, per azioni di polizia, pattugliamento, logistica e salvataggio.

FERRETTI SECURITY AND DEFENCE (FSD)
La divisione Difesa e Sicurezza del Gruppo Ferretti ha presentato in anteprima europea il pattugliatore Ferretti Fsd 195 (Fast Patrol Vessel Fsd 195). L’imbarcazione viene presentata nell’inedita variante Fast Attack Craft. Lunga 20 metri, con un peso di circa 38 tonnellate, è in grado di superare agevolmente i 50 nodi di velocità, con oltre 500 miglia di autonomia e può montare due missili Mbda.

PROGETTO SAND
Effebi, Meccano Engineering e IDS Ingegneria dei Sistemi sono i tre protagonisti che con il progetto SAND si pongono l’obiettivo di sviluppare un prodotto multipourpose innovativo. Lo scopo della ricerca è infatti la progettazione di una piattaforma di drone navale in grado di integrare diversi Sistemi di Missione (SDM) avvalendosi delle tecnologie più avanzate. La ricerca comprende anche la progettazione di una Fabbrica Intelligente che adotti soluzioni innovative di protezione ambientale e flessibilità di produzione. La ricerca si concluderà con la costruzione in corso di un dimostratore che permetta di verificare la solidità del progetto di base e dimostrare come l’era dei droni è ormai una realtà e che questi mezzi possono agevolmente eseguire con successo moltissimi dei compiti oggi ancora prerogativa delle unità navali tradizionali. Il dimostratore SAND sarà classificato sia come Fast Patrol Vessel.

 

Articolo tratto da gentedimareonline

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